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Intelligenza artificiale

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La fotografia e l’ombra dell’Intelligenza Artificiale.

Aprile 2023

La fotografia ha vissuto, nei decenni, numerosi stravolgimenti dovuti prevalentemente ad innovazioni tecniche. Ogni innovazione ha creato scheramenti più o meno agguerriti pronti a fronteggiarsi per la conquista di una posizione che fosse detentrice della verità.
Siamo passatti dalla ricerca della soluzione chimica più adatta per le emulsioni, alle pellicole a colori per approdare poi al digitale.

Ogni volta questi cambiamenti hanno trasferito, in professionisti e appassionati, da un lato la paura del nuovo e sul fronte opposto, l’entusiamo per il futuro.
Ogni volta poi, in barba alle paure, ha vinto il futuro ed ecco che i detrattori del colore a favore del bianco e nero hanno iniziato a fotografare a colori e i detrattori del digitale a favore della pellicola hanno iniziato ad usare il digitale.
Ogni volta però, il tutto è rimasto coerente, interno  al mondo della fotografia o, quantomeno, al suo percorso produttivo. Semplicemente la fotografia si aggiorna, va al passo con i tempi.

Stavolta c’è qualcosa di profondamente diverso. Una innovazione, quella dell’intelligena artificiale, che va a “minare” il mercato della fotografia senza essere fotografia. Come si può “combattere” sempre che questo si voglia fare, qualcosa che crea scompiglio in un mercato, senza utilizzare agli strumenti che quel mercato l’hanno creato?

Perchè credo si tratti proprio di questo, l’AI non è fotografia, è questo l’errore di base.
La fotografia è, per sua natura, un percorso in cui strumento, ottica e luce, concorrono al risultato e nessuno di questi tre elementi può fare a meno degli altri.

L’AI non è l’evoluzione della fotografia ma della pittura, dell’illustrazione, di tutti quelle arti figurative che non fotografano la realtà ma la creano, con pennelli, matite, tubetti di colore.
L’iper-realismo esiste già in pittura, e viene “costruito” con matite e pennelli, mentre per la fotografia è la sua essenza, non è possibile ottenere  una foto senza il reale.
Possiamo usare la tecnica per renderlo chiaro, scuro, sfocato o mosso ma qualsiasi soggetto o oggetto viene “prelevato” da una realtà esistente.

Al contrario, nelle altre arti figurative a due dimensioni, l’AI sostituisce pennelli e matite con gli strumenti propri di un computer.

Dunque a preoccuparsi non dovrebbe essere la fotografia ma il mercato delle immagini nel suo complesso, in ambienti come la pubblicità, il micro stock, le illustrazioni.

Il risultato dell’AI è finto ed efficace insieme, finto perchè da l’illusione di una fotografia, efficace perchè questa illusione entra di prepotenza nel mercato delle immagini, fotografia compresa, grazie alla sua velocità di esecuzione e alla sua economia di produzione.

Ecco dunque il paradosso: la fotografia minata al suo interno da qualcosa le è esterno.
Forse un altro segno dei nostri tempi.

 

Le immagini presenti in questo articolo sono state realizzate con Intelligenza artificiale da Andrea Ronca © 2023

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